Esperimenti tra webcomics, gif e effetti audio-visivi

Nella puntata S2-4 di Podcast Povero, abbiamo parlato con Lorenzo Ghetti di fumetti digitali, sperimentazioni e webcomics che si mescolano con l’animazione (spesso con uso di gif) e il gioco (dove è richiesto l’intervento del lettore). Lui stesso ha citato alcuni fumetti online usciti nello stesso periodo di To Be Continued, il suo progetto di tesi, così abbiamo deciso di creare un blog che raccogliesse alcuni webcomics “particolari”, che assomigliano quasi più a cartoni animati o a videogiochi online che a veri e propri fumetti. Del resto, la sperimentazione non si impone limiti!


2009. About Digital Comics, di Balak

In Francia il termine “turbomedia” indica quei fumetti digitali in cui gli autori si servono di animazioni e altri effetti, anche sonori, per interagire con il lettore. Il fumettista Balak (nome d’arte di Yves Bigerel, conosciuto soprattutto per la serie Last Man) ha praticamente inventato la definizione di “turbomedia”, sottolineano l’importanza del controllo sulla velocità di lettura da parte del lettore. Nel 2009 Balak pubblicò un turbomedia, sia in francese che in inglese, che divenne praticamente un manifesto del fumetto digitale: About Digital Comics, un’opera breve “metafumettosa” che ragiona sulle potenzialità narrative del digitale facendo in modo che i fumetti rimangano comunque fumetti, e non qualcos’altro: per questo il controllo del lettore è fondamentale in questa definizione.
Possiamo leggere About Digital Comics qui (è necessario attivare Flash).


2009. Prise de tête, di Tony

Rimanendo sempre in ambito francese (scusate, ma questo libro ci ha dato veramente tanti spunti dalla Francia!), nello stesso anno di About Digital Comics il fumettista Tony pubblicò Prise de tête, un fumetto minimalista con gli stickman che richiede un intervento importante da parte del lettore. È infatti un fumetto interattivo, costruito sempre con Flash, che non sempre è intuitivo per chi “legge” (è un fumetto muto) capire il senso della storia. In Prise de tête, il lettore è invitato a usare la barra di scorrimento per comporre scene diverse, trascinare le vignette per svelare quello che a prima vista non si vede e passare sopra altre vignette col cursore per vedere un’altra versione della storia… Insomma, è un fumetto da esplorare! Ma è davvero un fumetto? Lasciamo a voi rispondere, dopo aver terminato l’esperienza con Prise de tête.


2011. Margot’s Room, di Emily Carroll

Grande narratrice di storie horror e gotiche, Emily Carroll ha provato diverse vie per fare fumetti digitali. Un esempio è Margot’s Room, un fumetto che si presenta con una macabra scena del delitto, dove spetta al lettore ricostruire la storia cliccando su alcuni elementi dell’illustrazione iniziale.w


2012. Thunderpaw, di Jen Lee

Thunderpaw: in the Ashes of Fire Mountain è un webcomic animato, dove praticamente ogni vignetta è una gif che si ripete. La storia, settata in un’ambientazione post-apocalittica, ha per protagonisti due cani antropomorfi, Bruno e Ollie. Il fumetto è davvero ricco di animazioni ed effetti visivi che in parte affascinano, in parte potrebbero un po’ infastidire.


2012. Le gif di eriadan

eriadan, nome d’arte di Paolo Aldighieri, fu attivo con un blog a fumetti dal 2003 al 2016 e ogni tanto pubblicava le sue strips sottoforma di gif che troviamo tutte raccolte qui.


2013. Nwain, di Terrana Cliff

Nwain è una storia fantasy che racconta di un cavaliere errante, una ragazza, in cerca di casa. Nel corso del suo viaggio combatte mostri di ogni genere, partecipa ai tornei, risolve dispute e aiuta le altre persone a fronteggiare i propri incubi peggiori.Anche Terrana Cliff usa delle semplici animazioni, che però si azionano solo al click del lettore.
La lettura di Nwain inizia qui.


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2014. To Be Continued, di Lorenzo Ghetti e Carlo Trimarchi

Dato che abbiamo già accennato nel blog a questo webcomic sperimentale, vi lasciamo i link per leggere la nostra recensione o per iniziare a leggerlo subito!


2014. La piattaforma Screendiver

Screendriver è un sito che raccoglie alcuni dei migliori fumetti interattivi del web (li trovate qui). Interessante è anche il Manifesto del progetto, che dà una propria definizione di “fumetto digitale” (con elementi comuni a About Digital Comics di Balak).


2018. Ici tout va bien, di Sophie Taboni e Nicolas Catherin

Premiato alla Digital Challenge del Festival di Angouleme, Ici tout va bien è un diario illustrato dei due autori in Oceania. Il fumetto mescola disegni, testi e fotografie in modo molto carino e, per nostra fortuna, esiste anche in lingua inglese


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2018. LSD Comics, di Alessandro Bacchetta

L’App LSD Comics, sviluppata dal team NoFoxGiven, è scaricabile sia su Google Play che su Apple Store e contiene una storia a fumetti interattiva di Alessandro Bacchetta, Laggiù sopra Dio, caratterizzata da effetti sonori e piccole animazioni.
Ne abbiamo parlato nella nostra rubrica Mecenate Audace per Gli Audaci.w


2019. Fabula, di Lorenzo Ghetti e Francesco Guarnaccia

Ritroviamo Lorenzo Ghetti, in compagnia di Francesco Guarnaccia, con un webcomic animato realizzato per ERCcOMICS. Si tratta di un’iniziativa dell’European Research Council (che da anni finanzia diverse ricerche scientifiche europee) che mira a raccontare attraverso il fumetto i progetti finanziati da ERC fino ad ora. Fabula, il webcomic di Ghetti e Guarnaccia, racconta in chiave fantasy una ricerca sui social media e su come influenzano il modo in cui le persone si aggiornano sulle notizie provenienti da tutto il mondo (con un focus sulle fake news). Possiamo iniziare a leggerlo da questa pagina.


Quali di questi progetti, secondo voi, sono veri e propri fumetti? Quali no? E perché? Lasciateci un commento per dire la vostra!