Superman: da villain a supereroe
Un paio di mesi fa abbiamo lanciato la rubrica Tutto partì con un’autoproduzione, una serie di articoli che raccontano le “origini indipendenti” di fumetti arcinoti. Siamo partiti con le Tartarughe Ninja e per ora continuiamo a rimanere negli Stati Uniti, allontanandoci però di qualche decennio…
Il 1938 è un anno importante per il fumetto, non solo statunitense ma addirittura mondiale, perché segna la nascita di un genere: quello supereroistico. Ufficialmente il primo supereroe della storia è considerato Superman, alieno del pianeta Krypton che si nasconde dietro la figura del giornalista Clark Kent. Il personaggio apparve per la prima volta nel primo numero di Action Comics, per i testi di Jerry Siegel e i disegni di Joe Shuster.
Siegel e Shuster, di origini ebree, erano amici di lunga data. Entrambi nati nel 1914, si conobbero alla Gleenville High School di Cleveland, nell’Ohio, e scoprirono di avere in comune la passione per i film, la fantascienza e le storie d’avventura. Cominciarono presto a collaborare insieme: Siegel infatti scriveva per il giornale della scuola, il Glenville Torch, e spesso le storie di Siegel erano accompagnate dalle illustrazioni di Shuster.
Siegel era un gran lettore di romanzi di fantascienza e a soli quattordici anni aveva iniziato a scrivere una sua fanzine di racconti, Cosmic Stories. L’incontro con Shuster con poteva che portare ad altri progetti fantasiosi: i due giovani ragazzi cominciarono presto a proporre qualche striscia ai syndicate, grandi distributori di strips, nella speranza di essere pubblicati nei quotidiani. Mentre le loro idee venivano respinte, Siegel e Shuster continuavano a lavorare insieme con Science Fiction – The Advance Guard of Future Civilization, che uscì in 5 numeri. Nel terzo albo di questa zine, pubblicato nel 1933, il duo pubblicò quello che viene considerato il primo germoglio per la creazione di Superman: il racconto The Reign of the Superman (anche se Siegel si firmò con lo pseudonimo di Herbert S. Fine).
All’epoca il termine “Superman” cominciava ad entrare nella cultura popolare: dall’Übermensch di Friedrich Nietzsche, questa parola apparve anche nella commedia Man and Superman di George Bernard Shaw (1903) e in seguito anche nel romanzo di Edgar Rice Burroughs Tarzan of the Apes, in cui il personaggio di Jane Porter definisce Tarzan un “superman”. Nella prima versione di Siegel, però, Superman è un villain che aspira alla conquista del mondo.
La storia di The Reign of Superman (che si può trovare integralmente qui) è questa: uno scienziato pazzo, un chimico di nome Ernest Smalley, coinvolge il vagabondo Bill Dunn in un esperimento, offrendogli in cambio un vestito e un pasto decenti. Smalley somministra a Dunn una pozione che concede all’uomo poteri telepatici, che lo “gasano” a tal punto da spingerlo a voler conquistare il mondo. I superpoteri fanno di Dunn un superman malvagio, che alla fine decide di uccidere il suo stesso creatore. Smalley, infatti, voleva sbarazzarsi di Dunn e somministrarsi da sé quei terribili poteri. Dunn però lo precede, scoprendo però troppo tardi che i poteri sono solo temporanei. Non potendo ricreare la pozione, è destinato a tornare alla sua vita da vagabondo.
Insomma, il personaggio di questo malvagio telepate non ha niente a che vedere con il famoso Superman, a parte il nome e il concetto di un uomo che è “oltre” il semplice uomo. Tuttavia è stato il primo tassello verso la creazione del primo e più famoso supereroe del mondo, che è stato possibile grazie ad una forma di (auto)pubblicazione spontanea e sperimentale insieme: la fanzine.
Siegel e Shuster impiegarono parecchi anni prima di trovare un editore per il proprio personaggio. In questo articolo di Stay Nerd trovate tutta la storia editoriale di Superman, compresa la travagliata questione sui diritti del personaggio.
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