TCBF 2019 – Trovare Costantemente Bei Fumetti

Blog originariamente pubblicato su vanessamaran.com

TCBF. Ossia Treviso Comic Book Festival. Anche se io preferisco chiamarlo Trovare Costantemente Bei Fumetti.

Un po’ a caso inizio a scrivere queste righe, durante il pre-cena di sabato 28 settembre. Si sta rivelando una giornata bella intensa: i piedi mi fanno male, mi puzzano le ascelle e Marco sta riposando di fianco a me. Dal letto della nostra stanzetta prenotata su Airbnb si innalza una torretta di Bei Fumetti, soprattutto autoproduzioni, e sono visioni come questa che mi fanno pensare: “Ho fatto bene a risparmiare per 5 mesi, in attesa di questa fiera*!”

*Anche se non è una fiera. È un festival. Gli organizzatori ci tengono a specificarlo.

È il secondo anno che io e Marco raggiungiamo Treviso per il festival del fumetto, un festival diverso da qualsiasi altra fiera fumettistica italiana. Editori e autoproduzioni si raccolgono all’interno dello stesso edificio (quest’anno Palazzo Carlo Alberto), mentre talk, conferenze e mostre sono sparpagliate per tutta la città. Non so come sia Treviso durante il resto dell’anno, ma durante il festival è magnetica. Anche se Venezia è qui vicino, in questi giorni non vorrei essere in nessun altro posto.

Ci sono mille altre persone che potrebbero descrivere questo festival meglio di me. Immaginate un Lucca Comics senza i cosplayer, senza la folla, senza file chilometriche (a parte per Zerocalcare, forse), con la giusta attenzione per l’autoproduzione e i fumettisti emergenti, a pochi passi dalla grande editoria (ma stando comunque in un garage. Citando Sara Pavan, una delle responsabili dell’area Inkitchen: dopo la musica garage, ecco il fumetto garage).

Un clima di festa, un mercato dove non solo comprare, ma anche chiacchierare. Anzi, soprattutto chiacchierare. Scoprire qualcosa di nuovo, conoscere qualcuno di nuovo.

I fumettisti che vedi di giorno allo stand poi li ritrovi di sera a passeggiare per le strade e a ballare per i locali, birra alla mano.
Mentre cammini verso Palazzo Carlo Alberto, ti fermi a parlare con Laura Camelli, solo per scoprire che dietro di te ci stanno Flavia Biondi e Anna Ferrari che stanno raggiungendo la tua stessa destinazione (apoteosi del fangirlismo).
Lorenzo Ghetti che ti racconta i suoi progetti alla mostra di Jon McNaught. Scambiare quattro chiacchiere con Elisa Di Virgilio e Matteo Parisi, ma anche con Ariel Vittori, Deborah Madolini e Alberto Philippson, Salvatore Giommarresi e Ritardo.
Parlottare un po’ con tutti, insomma.

La cosa più preziosa di TCBF non sono le novità che aspettano di essere sfogliate e comprate, ma quelle quattro chiacchiere da scambiare con tutti. Rivedere quelle persone che stimi a distanza, seguendole fedelmente su Instagram, e parlare con loro con quella tranquillità che a Lucca e Cartoomics non ci sono.
Basta non andare a Palazzo Carlo Alberto alle quattro del pomeriggio, altrimenti per un visitatore entrare agli stand comincia a diventare complicato (in effetti gli spazi si riempiono abbastanza in fretta).

Le vetrine colorate con personaggi dei fumetti.
Le piccole mostre che ti fanno scoprire qualcosa di nuovo.
La talk con
Jen Wang, Ariel Vittori e Giopota, che riescono a citare pure Untitled Loose Game e Lin-Manuel Miranda (e niente, vorrei tanto leggere Utena).
Ottenere la dedica di
Il Principe e la Sarta in appena dieci secondi.
Il
paninazzo superbuono sotto le tavole di Millennials.

Più che un blog questo è un delirio personale, un flusso di coscienza che già trasforma in ricordo nostalgico quello che è accaduto poche ore fa, una suggestione di scene trascritte velocemente a pc per non dimenticare alcuni dei bei momenti trascorsi oggi, coronati da un ottimo Matcha Parfait (perché, insomma, non esistono solo gli occhi per leggere bei fumetti, ma anche una bocca per ingurgitare cose buone. Fumetti belli e cibo buono: il weekend lungo perfetto 😀)

Probabilmente a questo blog aggiungerò una gallery di foto, che meglio saprà raccontare quello che non riesco bene a trascrivere, causa stanchezza e rincoglionimento generale. Questo blog termina qui: tra non molto ceneremo da qualche parte e cercheremo di capire quali titoli comprare domani per la Collezione del Mecenate Povero. Ardua scelta.

E, se ancora non vi siete immersi nel mondo delle autoproduzioni… il festival di Treviso è il modo migliore per farlo! Ma, se non volete aspettare fino all’anno prossimo, ricordatevi che a Lucca, oltre ai big stand e ai big editori, c’è anche la Self Area: per entrare non dovete nemmeno avere il biglietto!

Per concludere: quella dei fumettisti è veramente una gran bella comunità.