Dai banchi della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia alla formazione di un’Associazione Culturale, il collettivo Spaghetti Comics sta compiendo i suoi primi passi nel mondo dell’autoproduzione: conosciamolo più da vicino!
Il 2020 ha visto la nascita di numerosi collettivi che stanno cercando di incontrare il proprio pubblico e i propri lettori in spazi alternativi a quelli delle fiere e di altri luoghi fisici. Collettivi come Spaghetti Comics, che a dicembre 2020 si è lanciato in un’avventura fumettistica e che, pian piano, sta svelando i suoi primi progetti!
Ciao a tutti i membri di Spaghetti Comics! E, a proposito… Prima di cominciare con le domande serie, vi chiediamo quanti siete, chi siete e se volete dire due parole su di voi. Insomma, un veloce identikit 🙂
Ciao! Innanzitutto grazie per averci proposto questa intervista, siamo vostri fan!
Spaghetti Comics è un’associazione culturale e un collettivo di autori di fumetti. Tramite l’autoproduzione, vogliamo raggiungere i lettori nel modo più diretto possibile, per questo potrete leggere tutte le nostre opere sul nostro sito, gratuitamente. Esse verranno pubblicate a puntate con cadenza regolare e, da quel momento, resteranno per sempre disponibili! La produzione e la vendita dei volumi cartacei, invece, ci permetteranno di sostenere le spese vive per il mantenimento delle attività del collettivo e degli autori. In questo periodo difficile, fare autofinanziamento e organizzare eventi è quasi impossibile, ma non appena potremo ci muoveremo anche in quel senso. Per ora è possibile associarsi a Spaghetti Comics per sostenere la sua attività, aiutarci a produrre contenuti sempre nuovi e storie che, speriamo, vi facciano emozionare e che abbiate il piacere di leggere e condividere.
Come vi siete conosciuti e perché avete deciso di buttarvi nell’autoproduzione fondando Spaghetti Comics?
Ci siamo conosciuti tra i banchi della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia. Abbiamo scelto l’autoproduzione perché crediamo fortemente in questa pratica, non solo in ambito fumettistico, e perché ci piace l’idea di metterci alla prova come curatori completi dei nostri progetti, dando loro tutta l’attenzione che crediamo meritino. Oggi il livello qualitativo delle autoproduzioni non ha nulla da invidiare a quello editoriale e crediamo che questa sia una cosa bellissima. Come amiamo ripetere, l’autoproduzione non è il piano B rispetto all’editoria, sono entrambi piani A ugualmente validi. Autoprodursi, non lo neghiamo, è difficile e faticoso, ma crediamo che ne valga assolutamente la pena e che tutto quello che impareremo da questa esperienza ci sarà per sempre utile.
Come mai il nome “Spaghetti Comics”? È anche un modo per suggerire che fare fumetti non è molto diverso dal cucinare, in un certo senso?
Il nostro “motto” è proprio: qualcosa bolle in pentola! Crediamo che creare un fumetto sia proprio come trovare il mix di ingredienti perfetto per un piatto succulento. È importante il dosaggio degli elementi che lo compongono, così come il tempo “di cottura” adatto per “sfornarlo” al momento giusto, la presentazione (potremmo dire, l’impiattamento!). Abbiamo scelto di giocare con questo immaginario, sia per creare una nostra riconoscibilità, sia perché crediamo ci rappresenti bene. Siamo un calderone di creatività, con tutti i pro e i contro del caso! Anche le nostre biografie sul sito sono scritte come una sorta di ricette. Ci piace anche l’idea che la parola “spaghetti” rimandi in genere alle cose “all’italiana”, inteso, per una buona volta, nel senso positivo della frase.
C’è qualcuno nell’ambiente dell’autoproduzione che stimate particolarmente e che magari vi è servito da “ispirazione”?
Assolutamente sì. Il collettivo che più ci ha ispirati è sicuramente Mammaiuto. Ci sentiamo affini al loro modo di concepire il fumetto e l’autoproduzione e, seppure con molte differenze, il nostro percorso è assimilabile al loro. Inoltre alcuni dei membri di Mammaiuto ci hanno “seguiti” e consigliati nelle prime fasi di ideazione di Spaghetti Comics, quelle in cui eravamo totalmente terrorizzati all’idea di fallire! Siamo molto grati a Samuel, Lorenzo e Alessio per la loro pazienza.
In generale ci sentiamo ispirati da e vicini a tutte le realtà indipendenti o che abbiano iniziato come tali, per dirne un po’: Attaccapanni, Ars Nona, Amianto, Blackbird, Misticanza, Brace, Storie Brute, Awe, Macondo, Manticora… e davvero tanti altri con cui abbiamo fatto due chiacchiere e di cui abbiamo acquistato i fumetti nelle varie aree self delle fiere che tanto ci mancano.
Avete esordito con un sito e con delle serie già in avvio, Shadow e Oltre le camelie. Parlateci un po’ di entrambe.
Innanzitutto, sono entrambe storie che risalgono al terzo anno della Scuola Comics. Hanno un valore affettivo, ma soprattutto sono le prime storie in assoluto in cui ci siamo cimentati. La sintonia tra la sceneggiatrice e i disegnatori è stata così forte che abbiamo deciso di portarle avanti. La stessa cosa è accaduta con le altre due storie lunghe di prossima uscita (spoiler!): Cenere, che addirittura sarà in due volumi, e Kraken, che segnerà una svolta dal punto di vista delle tematiche, poiché è una storia per adulti. A pensarci ora, è folle lanciarsi in storie lunghe già dall’inizio, ma la realtà è che non ci siamo nemmeno posti la questione. Queste prime storie sono andate avanti, punto. È così che doveva andare.
Oltre alle serie, sono già uscite delle storie brevi e prossimamente cominceranno anche delle mini-serie. Il vostro collettivo mira a raccontare un certo tipo di storie, o mirate a variare il più possibile?
Come detto sopra, è un caso che le prime due storie siano di un certo tipo, diciamo “per ragazzi”, anche se non amiamo questo genere di definizioni. La seconda “ondata” di progetti prevede sì, altre storie del genere, ma anche graphic novel intimiste, horror, mini-serie americane, un progetto noir… Miriamo a raccontare delle storie che ci piacciano, il variare non è una cosa che abbiamo deciso ma un meccanismo spontaneo dato dalla volontà dei singoli di farlo e dal fatto che – wow wow! – abbiamo già una trentina di associati, tutti attualmente al lavoro su nuovi progetti!
Quali sono le potenzialità del web, secondo voi, per un fumettista?
Crediamo che il web abbia molte potenzialità ma che, come ogni cosa, debba essere un sostegno a progetti che siano già di qualità. Inoltre, è un’arma a doppio taglio: da una parte dà una visibilità “facile” e immediata, dall’altro, questa possibilità è data a tutti (giustamente!) e questo implica che ci vogliano delle caratteristiche (qualità, originalità, comunicazione efficace, eccetera…) per spiccare. Poi, come tutti ormai sappiamo, gli algoritmi non sono esattamente a favore dei content creators, soprattutto se agli inizi, né dei contenuti “artistici”…
Più avanti, magari quando ritorneranno le fiere del fumetto, pensate di stampare le storie che state pubblicando online? In caso, sapete già quali saranno le prime storie ad essere stampate?
Assolutamente sì. Il nostro obiettivo è sempre il cartaceo. Le prime storie saranno certamente Oltre le Camelie e Shadow, e stiamo lavorando a delle raccolte di storie brevi a tema.
C’è qualche fiera in particolare a cui vorreste partecipare?
Ci piacerebbe presentarci ufficialmente all’Arf, è una fiera che ci piace molto e che viviamo sempre con uno spirito ultra positivo! Apprezziamo tanto quello che gli organizzatori riescono sempre a creare, nonostante intoppi e difficoltà varie. Non vediamo l’ora di parteciparci come collettivo!
Per il resto, cercheremo assolutamente di essere presenti a più eventi possibile, non vi libererete di noi!
Grazie mille 🙂
Grazie a voi e buon lavoro!