Le Storie Perdute di Neil Gaiman: gli inizi di un Maestro del Fumetto

Double Shot raccoglie le prime “storie perdute” di Neil Gaiman in un ebook che supporta la lotta contro il Covid

Qualche mese fa l’Associazione Culturale Double Shot ha pubblicato in ebook Neil Gaiman: Storie Perdute, una raccolta delle prime storie scritte da uno degli sceneggiatori di fumetti più famosi del pianeta. Scopo di Double Shot era quello di raccogliere fondi in favore della Protezione Civile per sostenerla in questi difficili mesi, rendendo disponibile l’acquisto di Storie Perdute solo temporaneamente. Ma, dato che l’emergenza sanitaria non è affatto arrivata all’epilogo, Double Shot ha deciso di prolungare l’iniziativa fino al 31 dicembre di quest’anno: l’ebook infatti si può ancora acquistare sul sito di Double Shot.

Storie Perdute è una chicca non solo per gli appassionati di Neil Gaiman, che già conoscono i suoi fumetti e i suoi romanzi, ma è capace di incuriosire anche coloro che sono interessati a scoprire come uno sceneggiatore di così grande successo abbia mosso i suoi primi passi nel mondo della Nona Arte. I fan di Gaiman non potranno fare a meno di apprezzare i primi appunti su The Sandman e un’intervista che dà un bel ritratto di Gaiman alla fine degli anni Ottanta. Nell’ebook, però, viene prima una serie di storie brevi che l’autore inglese ha scritto per disegnatori del calibro di Dave McKean, Bryan Talbot e Mark Buckingham

Buona parte delle storie dell’ebook raccontano fatti particolarmente cruenti e misogini tratti dall’Antico Testamento (Outrageous Tales from the Old Testament), in cui spesso il disegno ha un gusto underground e grottesco, ma troviamo anche i tre numeri della serie cyberpunk The Light Brigade e altre piccole perle, come la risposta di Neil Gaiman alla domanda che viene posta ad ogni scrittore: “Dove trovi le idee?”

Noi abbiamo trovato particolarmente interessante la storia Dall’omo-geneità alla purezza, che nel 1988 venne stampato nell’albo antologico AARGH! (Artists Against Rampant Government Homophobia). L’albo venne stampato dalla casa editrice Mad Love Publishing, fondata da Alan Moore appositamente per poterlo stampare: esso protestava contro una legge inglese, prima discussa e poi promossa proprio nel 1988 (la Clause 28), che vietava l’insegnamento, la pubblicazione e la diffusione di qualsiasi tipo di materiale che promuovesse l’omosessualità o che fosse a favore della sua accettabilità all’interno della società (legge che, tra l’altro, venne cancellata soltanto nel 2003). All’albo parteciparono autori giganteschi: non solo Gaiman e lo stesso Moore, ma anche Frank Miller, Bill Sienkiewicz, Robert Crumb, Dave Sim, Dave Gibbons, David Lloyd e molti, molti altri. Si trattò di un’azione dal basso che dimostrò il malcontento della comunità artistica nei confronti di un governo omofobo, in una società in cui non era scontato appoggiare la comunità LGBTQ+ (decisamente meno rispetto ad oggi). In particolare, la storia di Gaiman sottolinea quanto l’umanità sarebbe poco “umana” se dalla società eliminassimo tutti i soggetti considerati “diversi.

Insomma: se volete scoprire cosa spinse un giornalista a diventare uno sceneggiatore; se siete curiosi di leggere le prime storie di un autore oggi considerato un maestro; se volete sostenere una buona causa, e intanto procurarvi da leggere; se volete godervi alcune storie brevi, che non vi porteranno via troppo tempo… Storie Perdute risponde a tutte queste “esigenze!”